domenica 9 settembre 2007

PRAGA EQUILIBRIUM 2007



Un progetto internazionale d'arte ecologica (geopuntura) per il sostegno dell'equilibrio planetario, sviluppato in collaborazione con L'Orto Botanico di Praga.








All’inizi del mese di Agosto scorso, ho avuto l'onore e il piacere di potere partecipare al progetto di geopuntura Equilibrium, che in data odierna (9-9-2007) è stato inaugurato negli spazi dell'Orto Botanico di Praga nel distretto di Troja.
Tale progetto è stato organizzato dalla civica associazione, Cultura informa Bohemia, nella persona di Jan Taibos (autore anch'egli all'interno del progetto, www.jantaibos.cz) e dei suoi validissimi amici e collaboratori. Con il supporto finanziario della fondazione Maitrea (www.maitrea.cz).

Il gruppo internazionale di artisti era composto dallo scrivente e da Maurizio Martinelli per l'Italia. Per la Germania da Juliane Scholz, Johannes Vogt e Peter Frank, per la Slovenia Marko Pogacnik e Ana Pogacnik, per l'Austria da Dagmar Kalb e Wolfgang A. Tiller, e infine per la repubblica ceca da Jan Taibos.

Non posso descrivere a parole l'intensità dell'esperienza alla quale ho avuto la possibilità di partecipare in prima persona, quindi ho cercato di narrarla tramite le immagini.






Lascio alle parole di Marko Pogacnik la spiegazione e la presentazione del progetto, dalla sua lettera d'invito al workshop.


Progetto artistico di Geomanzia e di geopuntura.

Questo progetto è una buona possibilità per portare la Geomanzia, alla coscienza di un largo pubblico, che è una parte della cultura odierna. Il luogo di realizzazione del progetto è l'Orto Botanico di Praga che collabora insieme a Jan Tajbos all'organizzazione di quest’evento.

Lo spazio, dove sarà attuato è posto in alto, al sistema energetico di Praga (chakra della corona). Li vi è la possibilità affinché le informazioni che saranno codificate nel progetto che faremo, si possano diffondere su tutto il pianeta.
Insieme, disegneremo dei cosmogrammi per le differenti parti del nostro pianeta, che saranno, poi, modellati in argilla per realizzare delle fusioni in bronzo.

L'Orto Botanico di Praga ha deciso nell'anno 2007, di creare un cerchio di cosmogrammi nel suo terreno per celebrare le qualità dell'equilibrio planetario.
L'equilibrio planetario in tutti i suoi aspetti, ha una decisiva importanza, non solo per la vita delle piante, ma anche per la vita di tutti gli esseri viventi sulla Terra.
L'Umana moderna civiltà ha iniziato seriamente a danneggiare l'equilibrio planetario, attraverso delle disastrose "azioni" nella natura in tutto il pianeta.
Per invertire questa tendenza che può portare disarmonia su tutta la Terra, uno sforzo cosciente, diretto al ristabilire l'equilibrio in tutti i livelli della cultura e dell'ambiente naturale, è necessario.
Il progetto proposto di due cerchi di cosmogrammi, è l'esempio di uno sforzo cosciente per supportare l'equilibrio globale attraverso il bilanciamento degli opposti.
Il Cerchio di cosmogrammi di Praga avrà la forma di una doppia spirale rappresentante i due poli opposti che si bilanciano.
Essa è creata da un gruppo di artisti internazionali che hanno familiarità con la creazione di cosmogrammi. Il cosmogramma è un segno visuale che ha la capacità di trasmettere informazioni al di là dei limiti dello spazio e del tempo.


Il concetto della doppia spirale del cerchio di pietre.


L'Equilibrio e il mezzo di base per portare le due forze opposte in bilanciamento.
Queste forze opposte sono rappresentate attraverso due spirali che si avvolgono in direzioni opposte.
La prima spirale è composta da 20 cosmogrammi ognuna dei quali si riferisce a particolari Paesi o paesaggi dell'Europa.
La seconda spirale è composta da 19 cosmogrammi, ognuno dei quali si riferisce a particolari Paesi o paesaggi appartenenti ad altri continenti o oceani della Terra - Africa, Asia, Oceania, Australia e Americhe.
Per ognuno dei 39 luoghi scelti, gli artisti partecipanti creeranno il corrispondente cosmogramma che rifletterà l'identità del luogo.
I cosmogrammi saranno modellati in creta e fusi in lega metallica e installati su pietre di fiume, che crea la forma delle doppie spirali.


La prima spirale è dedicata alle differenti culture in questione cosi esse rappresentano la cultura umana, mentre la seconda spirale è primariamente dedicata ai fenomeni naturali planetari.
In questa via il bilanciamento delle due spirali è anche un mezzo per cercare un equilibrio tra la cultura umana e la Natura Terrestre.





Postfazione:
L'ecologia come essere e non solo come fare.
di Salvatore Calì
Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, una nuova generazione di pensatori e di attivisti ambientali si è accorta che il movimento ambientalista nato nei primi anni sessanta del secolo scorso aveva in se delle limitazioni e che non occorreva solo "fare" qualcosa per ridurre l'impatto ambientale che la moderna civiltà ha sull'ambiente, o cercare soluzioni tecniche al sempre più pressante problema dell'inquinamento, ma occorreva una nuova visone che prendesse in considerazione la filosofia, l'etica e recentemente la psicologia e ciò che nuovi pensatori andavano divulgando su ciò che è il nostro pianeta, vedi l'ipotesi Gaia di James Lovelock. Nascono così nuovi sostantivi come Ecologia del profondo, l'ecosofia e l'ecopiscologia. Il comune denominatore di quest'ultime è cercare di avere un nuovo approccio con ciò che definiamo come "prendersi cura della nostra casa", un'approccio che oserei definire culturale, che definisce nuovi modi di essere nel pianeta questi non richiedono la sola attenzione al come essere "ecologici" nella vita quotidiana, ma anche un nuovo modo d'essere e d'abitare il pianeta, nuovi modelli culturali e comportamentali, qualcosa più da incarnare in se stessi che fare.
In questo contesto si inserisce la moderna geomanzia o come amo chiamarla (prendendola a prestito dal lavoro di Marko Pogacnik) "ecologia olistica", la quale pone l'attenzione ad una profonda trasformazione personale per una trasformazione dell'ecosfera terrestre, che in realtà non va trasformata ma curata amorevolmente. La vita non è solo quella manifesta, ciò che possiamo vedere con i nostri sensi ma anche quella invisibile quella che sta al di là dei nostri ordinari sensi.
Il pianeta ha un'anima e uno spirito che gli antichi amavano chiamare Gea.
L'arte diviene uno strumento con la quale potere interagire con le sostanze invisibili dello spazio terrestre, e non solo, e con esse dialogare.
Da sempre l'intuizione, l'immaginazione e l'ascolto profondo sono stati strumenti privilegiati dell'arte e non solo dei mistici e visionari, che unite alla sensibilità dell'artista ci hanno donato capolavori che hanno profondamente colpito l'immaginario dell'uomo, ma essi, soprattutto negli ultimi due secoli, erano qualcosa che descrivevano e raramente erano creati per influire e dialogare con la Vita nella sua totalità.
Marko Pogacnik da anni usa tali "strumenti" per le sue operazioni di cura del paesaggio.



Le immagini della locandina sono di Lucie Skvorova nella grafica di Jan Tajbos.

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